domenica 20 settembre 2015

1° Romanzo Tratto da una storia vera, ANARCHIA...Per Amore dei Soldi

ANARCHIA .....AMORE .....DENARO 

CARI LETTORI, OGGI, E' PER LA PRIMA VOLTA HO DECISO DI ENTRARE A FAR PARTE DI QUESTA CERCHIA DI SCRITTORI "BLOGGER", PERCHE' VOGLIO RACCONTARVI UNA STORIA; LA STORIA DI UN RAGAZZO,  CHE PER GIOCO E' DIVENTATO UN CRIMINALE. STORIA VERA AMBIENTATA AL GIORNI D' OGGI, DOVE IO PRENDERO' LE SUE VESTI PER NON PARLARE DI TERZE PERSONE, E DIALOGARE COME SE FOSSI STATO IO A VIVERE QUESTA AFFASCINANTE AVVENTURA.




QUELLO CHE FARO' E' SPIEGARVI MINUZIOSAMENTE OGNI EVENTO DELLA VITA CHE MI E' CAPITATO E DOVE SONO ARRIVATO E' IL PERCHE'.
OGGI SONO UN UOMO DELLA MEZZA ETA' , SONO UN UOMO CHE SI E' STANCATO DI COMBATTERE O FORSE, PERCHE' TUTTO QUELLO CHE VOLEVO NON ERA QUESTO.
VOLEVO UNA VITA AGIATA, PIENA DI SODDISFAZIONI LAVORATIVE, E DEDICARE MOLTO PIU' TEMPO CON LA MIA FAMIGLIA, MA TUTTO QUESTO MI E' STATO NEGATO DALLA VITA, OGGI POSSO DIRE ALLO STATO DI FATTO, CHE HO PERSO TUTTO ANCHE IL SORRISO, L'ULTIMA COSA CHE MI RESTAVA.


FIGLIO DELLA BORGHESIA


Come ho già detto prima, ho 42 anni e nasco in una famiglia di media borghesia, dove mio padre era impiegato, dico era perchè e' deceduto e mia madre fa' e ha fatto sempre la casalinga.
Una famiglia di conservatori cattolici, dove dire una parolaccia tipo come "camurria" tradotto dal dialetto siciliano vuol dire "rompere le scatole", era gia' una gran parolaccia e venivi punito per questo.
Mio padre era un uomo tutto di un pezzo per quello che mi ricordo, dato che e' venuto a mancare quando io avevo l'eta' di 9 anni, frammenti di vita mi risalgono in mente di lui, ma sopratutto le bastonate che mi dava con la cintura sono le cose che mi ricordo di piu'.
Mia madre come ho gia' enunciato e' una casalinga, ed ora a distanza di tempo dico e' affermo che e' una donna con le "palle", tutto quello che ha passato, le sofferenze che ha avuto, le ha passate a testa alta, restando sola a 42 anni avendo due figli da crescere e da mantenere.
Poi c'e' mia sorella, nata in una campana di vetro, per lei la vita e' un susseguirsi di regole e di paranoie varie, tra cui quello di ossessionare gli altri.
Infine ci sono io, che dire di me, il denaro e' la mia religione, ma non per questo quando non c'e' ne, sono un tipo che si scoraggia, anzi mi metto in "ghingheri" e vado all'attacco.




IL PRINCIPIO DELLA FINE

Quel giorno, mi trovavo a casa sdraiato, nella mia stanza è vedevo un film se non erro "Enry ti presento Selly", il mio film preferito; mia madre si trovava nel soggiorno che chiaccherava con le amiche.
Il sole filtrava dalle tapparelle, e il caldo soffocante anche con il ventilatore accostato su di me, si faceva sentire, il silenzio era assordante, la televisione accesa si sentiva per strada, non c'era un'anima viva per strada, giorni in cui in citta' non c'e' nessuno per via che tutti partono per le vacanze.
Era precisamente il 23 Agosto del 1999, erano circa le 16,30 quando squillo il cellulare.
Era il mio amico e compagno di ventura o sventura, Giuseppe, un ragazzo di Alia un paese della provincia di Palermo che studiava all' Universita' a Palermo.
Mi disse che voleva prendere un po' d'aria e che voleva uscire, dato che fino ad allora aveva studiato.
Io mi sentivo troppo stanco per uscire e gli dissi che non me la sentivo, per via della stanchezza dovuta al caldo ed alla noia che in quei giorni mi soffocava.
Lui insistette, tanto che alla fine mi convinsi e gli dissi che dopo un'ora circa ci saremmo incontrati, o per lo meno lo sarei andato a prendere per farci un giro in macchina.
Intorno le 18,00 circa lo andai a prendere dove albergava lui, che era una casetta vecchia nelle vicinanze della mia abitazione.
Decidemmo di farci un giro qua e la, senza una meta, a girare in macchina a guardare i negozi e poi andarci a prendere un gelato a Mondello, zona balneare turistica di Palermo. Cosi fecimo.
Mentre eravamo a Mondello seduti in una panchina, in riva al mare sopra la banchina, notammo una ragazza, che era sola con se stessa e tristemente triste, e fra di noi con battute di quelle che fanno i giovani, tiravamo a sorte per chi la doveva corteggiare per prima............usci Giuseppe..... e lui che l'avrebbe dovuto corteggiare........ ma per me era amore a prima vista.
Deluso di tutto questo stetti al gioco, e in maniera simpatica stetti alle regole, cosi Giuseppe si incammino per primo, e con una scusa qualsiasi.....non so fino ad oggi cosa le disse, comincio a parlare con lei.




L'APPROCCIO

Mentre Giuseppe era con lei, vedevo che lei mi guardava nascosta da gli occhiali da sole, destreggiava con gli occhi ed io ben si che ero messo lateralmente a lei, vedevo che ogni tanto e ancor di piu' guardava me.
Decisi in quell'istante di avvicinarmi a loro e partecipare a quel discorso di cui io, volendoci pensare bene ne facevo anche parte, dato che ero stato io l'artefice di tutto.
Mi presentai e parlando con lei notai, che in in lei c'era qualche cosa che nelle altre non c'era, quel non so che di speciale che mi attraeva, non so spiegare cos'era, ma so solamente che gia dai primi instanti gia' capii che era AMORE ETERNO.
Si fece tardi, lei doveva rientrare a casa, cosi decisi di accompagnarla dato che aveva perso l'ultimo autobus, che la potesse riportare indietro, e nel tragitto gli diedi un biglietto con scritto il mio numero e gli dissi a sua scelta che se avrebbe avuto di nuovo il piacere di rincontrarmi, di non fare altro che di chiamare quel numero, ed io sarei stato in un batter d'occhio subito da lei.
Voi vi domanderete e Giuseppe? l'amico mio che fece?
Nella mia vita sono stato sempre un CAPO? 
Un vecchio proverbio siciliano dice:" CUMANNARI E MEGGHIU RI FUTTIRI" che tradotto vuol dire COMANDARE E MEGLIO DI FARE L'AMORE, e per tanto gli dissi a Giuseppe di metersi da parte che lei era una cosa mia, e lui sia per rispetto che per timore, si mise da parte, senza dire una parola.


L'INCONTRO


Sono passati ben tre giorni, dal giorno in cui ci siamo incontrati, per me e gia' un secolo, perche gia' mi mancava; non sapevo come fare per vederla, ma ad un certo punto mi squillo' il telefono, "un numero strano che non conosco"pensai, non so che fare se rispondere o meno, perche' aspettavo anche una telefonata dal titolare che mi dicesse di ricominciare a lavorare, e siccome io non avevo ancora voglia di ricominciare volevo stare altri due giorni a casa.
Mi convinsi e risposi a quella telefonata, fortunatamente, perche' era lei, che mi invitava la sera a cenare in una pizzeria, e mi aveva invitato perche' era il suo compleanno.
Io ero al settimo cielo, ero felicissimo, sobbalzavo di gioia, sopratutto perche' pensavo che lei mi aveva pensato e cio' vuol dire che nutriva anche lei interesse per me, cosi volendo a sera fui li' puntuale all'appuntamento.
La sera non si presento' sola, ma era in compagnia con la sorella e il cognato, i quali erano fidanzati, ma subito mi misero al mio agio, perche erano ragazzi abbastanza simpatici e non mi fecero pesare l'estraneita'.
Anch'io sono un ragazzo molto disinvolto, socievole, e scherzoso pertanto mi metto subito a mio agio anche di me.
Comunque dopo la cena, siamo andati a prendere un caffe' e poi con una scusa ci siamo appartati un'attimo perche' io le volevo esprimere i miei sentimenti.
Da li e cominciata la nostra storia d'amore, e come tutte le storie  hanno alti e bassi, litigi, il continuo sopportarci, il perdonarci a vicenda ma anche e sopratutto cose belle, come il matrimonio, la nascita dei nostri figli, ma sopratutto il nostro amore.



I PRIMI ANNI



I primi anni sono stati difficili, economicamente instabili, il lavoro scarseggiava, anche se io facevo di tutto per andare avanti: elettricista, idraulico, il manutentore, il giardiniere ecct.
Per i primi mesi siamo stati dai suoceri e poi ci siamo comprati una casetta, una piccola casa dove c'era una stanza all'ingresso che faceva da soggiorno e cucina, un piccolo bagno, una stanzetta piccolissima, e una camera da letto dove per miracolo ci entrava il letto matrimoniale e un comodino.
Come mobili, ci hanno regalato, una stanza da letto usata, e nella cucina c'era una cucina in muratura un po fatiscente, ma quello era il nostro nido d'amore e per noi era bellissimo anzi fatato.
Passava il tempo e ancora le cose andavano da male in peggio, poco lavoro, pochi soldi, poca tranquillita'.
Una mattina scendendo da casa per andare al lavoro, non vidi piu' la macchina e pensai subito che il giorno prima siccome eravamo stati invitati a festeggiare il compleanno di amici, sempre la vicino nel quartiere ed io avevo bevuto un po troppo, l'avevo lasciato li; LI NON C'ERA.
Mi hanno rubato la macchina,........pensai..... andai in cerca per vedere di ritrovarla, cercavo e ricercavo, e pensavo non solo alla macchina, ma anche che dietro nel porta bagagli avevo tutta l'attrezzatura di lavoro che era molto importante per me, perche non avrei potuto piu' lavorare.
Mi fermo un ragazzo che stava nella mia scala e si accorse che mi era successo qualcosa......al quanto esponendogli i fatti, mi disse di non preoccuparmi che la macchina me la faceva ritrovare lui.
Cosi fece, il pomeriggio Antoan, busso alla porta e mi disse:"guarda giu", mi affacciai e vidi la mia macchina.
Scesi di corsa, aprii il portabagagli e vidi l'attrezzatura di lavoro, mancava solo lo stereo, ma non ci feci caso, avevo ritrovato la macchina grazie a lui.
Antoan era un ragazzo che abitava nello stabile, era uscito da poco dalle patrie galere, ed io fino a quel momento non avevo avuto modo di conoscerlo.







DECISIONE


Antoan era un ragazzo  5 anni piu' grande di me; era un tipo chiaro di carnagione, magro e basso.
Alla vista  sembrava un bonaccione, in effetti lo era, ma la sua vita era turbata fin dall'infanzia di problemi familiari, cresciuto con i nonni, pertanto non aveva avuto amore familiare, sviato dai brutti amici, fin dall'infanzia per procurarsi da vivere era costretto a rubare, dato che non aveva ne arte, ne lavoro.
Di giorno era una persona normale, piu' che tranquilla, di notte diventava un'Arsenio Lupen.
Da quel giorno diventammo amici, e piu tempo passava piu ci legavamo, fino ad un fatidico giorno che mi fece con atteggiamento Dantesco una proposta al quanto strana; io da persona dedita alla famiglia e all'onesta', cosi' com'ero stato educato gli avrei dovuto dire subito di no, ma mi feci trasportare da quel non so che, innato in me che gli dissi che ci avrei pensato un attimo e l'indomani gli avrei dato la risposta.
Era per me un giorno che non potro' scordare piu' perche' quello fu' il giorno dove si segnarono i miei passi, da li' segno la mia vita futura, la vita che vedevo nei film, ma anche che facevo nei miei sogni piu' proibiti, la vita.................
Quella notte non dormii, restai sveglio nel letto a fissare il tetto per ore ed ore, mi giravo e mi rigiravo, avevo l'ansia.
Il mio corpo aveva sete di vendetta, una vendetta che si poteva espiare solo con quel ........si finale, ma la mia mente plagiata da tutte quelle false testimonianze che ti dicono i genitori fin da piccolo, quando cresci in un ambiente sano e pieno di valori...........era restia ad accettare la realta'.
Cosi' decisi quella sera tutta la mia vita..........................................



ARSENIO LUPEN


Il giorno successivo come ogni giorno, lui veniva a prendersi il caffè a casa mia e sempre come ogni giorno venne puntuale e mi disse:" ci hai pensato a quello che ti ho proposto ieri", in quel l'attimo fui preso da mille pensieri e da mille risposte, ma con la mia voce flebile gli risposi a bassa voce solamente "si, per me va bene".
Era fatta ormai, sarei diventato un ARSENIO LUPEN.
Quella sera ci dovevamo risentire per convenire ad incontrarci giu sotto casa intorno alle 23,30, dove poi decidere il luogo da poter depredare e cosi via dicendo e cosi fu.
Ci vidimo all'ora suddetta nel luogo prestabilito e ci incamminammo nel centro della città dove lui aveva visto un luogo che era pieno di computer.
Allora i computer desktop andavano di moda e costavano molto e venduti a meta prezzo, come si fa con la merce depredata, ci saremmo intascati un bel po di soldi.
Comunque arrivammo sul posto, e lui mi disse" tu resta qua che salgo io; tu mettiti li di fronte e guardami la strada, non appena ti chiamo tu mi vieni incontro e carichiamo tutto in macchina".
Io attraversai la strada, mi girai verso dove l'avevo lasciato e non lo vidi più. 
Mi contorcevo con gli occhi per vedere dove potesse essere, ma non lo vedevo, poi tutta ad un tratto girandomi da un'altra parte, vidi che stava salendo in una parete del primo piano di un palazzo aggrappandosi al tubo di scarico "grondaia", era pazzo io pensai, era completamente pazzo.
Cosi facendo arrivo' nel balcone, sobbalzo dentro, apri il vetro con un cacciavite senza far rumore, entro dentro e prese tutti i computer e li porto fuori vicino la finestra, poi mi chiamo e mi disse di andare sotto da lui che mi avrebbe passato i computer per scenderli e caricarli in macchina.
Quando mi chiamo la paura mischiata con adrenalina pura, mi fece avere in me una sensazione che non avevo mai provato prima, un benessere che convolgeva tutti i sensi del mio corpo, non lo so spiegare, non so che mi successe, ma so solo che mi incamminai, feci quello che dovevo fare, e poi c'e' ne andammo.
Quella fu la mia prima volta...................ma non l'ultima, fu la mia prima interpretazione di ANARCHIA.....................la mia condanna ........................ la mia salvezza......................................






RIFLESSIONI



Ora non vi raccontero' una storia, perche' di quelle ve ne potrei raccontare a bizzeffe, come faro', ma faro' una sosta di riflessione, per fare un riassunto di quello che fino ad adesso vi ho raccontato.
Nella mia vita ho vissuto tante di quelle emozioni e/o delusioni, che per raccontarle non basterebbe una vita.
Sono stato sempre attento a valutare certe situazioni, nel bene e nel male, e se in qualcosa non mi tornano i conti, lo dico in faccia, sono abbastanza schetto e sincero.
Ma non sempre le ciambelle escono fuori col buco, qualche volta escono col buco ma si bruciano, altre invece, escono col buco e sono dorate, perfette.
Che voglio dire, che ho cercato sempre di fare il meglio,  sia per me, che per quelli che mi stanno accanto, ma non sempre e riuscito bene, o non sempre ho trovato le persone giuste per farlo, o le persone che noi crediamo giuste ti fanno credere che lo sono, ma dietro sono false ed ipocrite,si celano in finte vesti e di quanto sono false, la loro falsita' diventa realta'.
Di queste ne ho incontrate molte, e ve le proporro' nel mio racconto piu' avanti.
Ripensamenti non ne ho avuti mai, perche' tutto quello che ho fatto.................. lo fatto sempre pensando e valutando con massima discrezione.
Un consiglio che vi posso dare e quello che vi danno e vi avranno dato sempre i vostri genitori, i vostri familiari " UN TI FIRARI MAI I NUDDU, A FAMIGGHIA E CHIDDA CA A  SIRA TI CHIUI A PUOITTA", tradotto in italiano "non ti fidare mai di nessuno, la famiglia e quella che la sera ti chiudi la porta", non ti puoi fidare piu' di nessuno, SOLO DELLA FAMIGLIA.
Una persona grande che adesso non c'e' piu' mi diceva sempre "L'AMICU CARU TI PUOITTA A MUORIRI", il tuo migliore amico ti porta a morire, cioe' quello che ti tradira', sara' proprio quello che sa le tue abitudini e vicissitidini, percio' mai l'amico dovra sapere tutto di te, stai sempre attento con chi stai; VECCHIO PROVERBIO DICE " DIMMI CON CHI STAI E TI DIRO' CHI SEI".
Dicendo cio vi lascio al mio prossimo racconto e vi auguro un mondo di bene a tutti.................




PENSIERI PROFONDI

E passato tanto tempo da quel giorno, ma sembra fosse stato ieri.
Inutile pensare tutto quello che mi e' stato detto o fatto prima di quel giorno, gli insegnamenti che mi sono stati dati, sono stati vani.
Tutto sembra avere un senso adesso, piu' divento grande, piu' penso che la colpa non e' solo mia, o della mia decisione o degli incontri che ho fatto e' che mi hanno fatto cambiare il mio modo di pensare e di vedere le cose; la sola colpa e' di uno stato che si e' mangiato tutto e che ci ha lasciato soli, uno stato che non ha mai compreso il povero, come fanno nelle altre nazioni che aiutano i cittadini a vivere bene, la colpa e' della gente che e' come i cavalli quando camminano in strada, si lamentano ma non fanno niente per cambiare le cose, e quelle che si lamentano adesso ho capito che sono la classe sociale che sta bene, e non glie ne frega niente se il povero puo' mangiare o meno.
Adesso capisco che nessuno fa niente per niente, e se vuoi una cosa tela devi prendere tu , nel bene o nel male, devi forzare la mano, nessuno ti regala niente.
Lo stato di avanzamento di marcio nella societa' avanza ed io da anche la mia parte, ma se ci fosse un mondo che non sia crudele, io sicuramente sarei dalla parte dei buoni.



L'AMICO

Un giorno fra le tante cose che mi sono successe, incontrai un'amico che mi disse di andare con lui perche' doveva discutersi una cosa con delle persone.
Al quanto io ci andai, arrivammo sul posto, posteggiammo la macchina, ed entrammo in un giardino saltando da un muretto di cinta, basso.
Io li per li non ci feci tanto caso, ma poi dopo entrato la cosa mi suscito ripensamento, perche' non entrare dal portoncino? pensiai.
Comunque una volta li , non mi sono potuto piu' tirare indietro anche perche' facevo la figura di una persona debole, ma nonostante cio' entrai in quel casolare fatiscente e trovai che mi ricordi, quattro persone.
Appena entrai, due persone accompagnati con il mio amico entrarono dopo di me, e chiusero la porta.
In quel minuto, mi cadde il mondo addosso, ero impacciato e non sapevo cosa fare, ne cosa dire, salutai e subito il primo che era penso la persona piu' grande li dentro mi disse "Allora Pepe' hai qualcosa da dirci?"
Quelle persone erano li' per me, il mio amico mi aveva raggirato, dicendo che doveva parlare con loro, invece loro volevano parlare con me, e forse anche altro.
In quel minuto mi feci forza, e pensai che se dimostravo timore o se facevo qualcosa che gli avrebbe fatto capire che mi spaventavo di loro, sarei stato raggirato per una seconda volta, per non dire FOTTUTO, allora presi le redini in mano, mi rivolsi al mio amico e gli dissi:"se tu mi avresti detto che mi dovevano parlare, io sarei venuto lo stesso, perche' mi hai raggirato cosi'" e mi incavolai con lui.
Poi mi rivolsi a loro e per lo meno a lui e gli dissi che cosa voleva di cosi importante da non poter aspettare a domani.
Lui mi risposte,"vedo che sei abbastanza coraggioso a rivolgerti con questo tono con me, tu mi devi dare una cosa che mi appartiene e tu lo sai cosa"ed io " io posso immaginarlo cosa ma lo voglio detto da te".
Si era aperto un dibattito animato, ma mi ero fatto rispettare dal tono della voce, loro in quel minuto mi rispettavano, e visto questo gli dissi che cio' che cercavano l'avevo io, e glie l'avrei dato, e che la prossima volta, se succedeva qualche altra cosa, mi avrebbe fatto piacere che me lo avrebbero domandato a me senza sotterfugi.
Lui apprezzo tutto questo, fin tanto che da allora diventammo amici.
Erano persone importanti, e per importanti, persone che non si facevano passare la mosca dal naso, ma hanno apprezzato la mia sincerita' ed il mio protagonismo.
Con il mio amico da quella sera, gli ho detto chiaramente che non avevo piu' nulla a che vedere con lui e che quando mi vedeva non doveva neanche salutarmi.
ECCO PERCHE' VI DICO..............AMICI E GUARDATI.


PERSONE




                                                                                                                    




Ho incontrato tante persone nella mia vita, ho imparato tante cose dai loro sbagli e dalle loro esperienze, ma sopratutto mi sono fatto un concetto immaginario di ciò che poteva essere la mia vita, messa nei loro panni.
Credevo potesse essere tutta rose e fiori come si suol dire, ma cosi' non e' stata. Anzi tutta al contrario ma ciò non vuol dire che ho avuto solo momenti brutti, ho avuto momenti anche belli e' indimenticabili.
Io credo che quando si nasce, il tuo destino e già segnato, c'e' già una strada da percorrere, una strada già decisa per te.
Mi sono fatto un concetto della vita, ed e' che tutti i tuoi errori li paghi in vita con le tue sofferenze, per poi arrivare a miglior vita, avendo scontato già le tue pene.
Credo che la vita dopo la morte esista, e credo anche, che ci sia un essere superiore a noi che vedremo dopo la morte, quello e' Dio,
Ho un potere che mi ha donato Dio, quello di conoscere le persone a primo impatto, aprirli,capirli già non appena aprono bocca e di conseguenza assecondarli in modo da metterli a proprio agio per poi domandare ciò che voglio, ho arrivare al mio intento.
La vita mi ha trasformato, ero un ragazzo modello, con un ideale onesto e' sincero, adesso sono diventato un bastardo, non temo la morte e la morte che teme me.
Comunque detto ciò v mando al prossimo capitolo.


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